In un Paese che si proclama giusto e democratico, le disuguaglianze si fanno sempre più evidenti. Questa riflessione nasce dall’osservazione quotidiana di una realtà che sembra divisa in due: da una parte chi lotta ogni giorno per sopravvivere, dall’altra chi vive protetto da privilegi e impunità. Due Italie, due mondi, due verità.
Italia a due velocità
Due pesi e due misure
Lo specchio rotto della giustizia
Il piccolo furto di una mela...
ti sbriciola la reputazione.
Finisci sui giornali.
Rischi la galera.
Eppure —
chi truffa, corrompe, ruba miliardi...
il carcere lo vede da lontano.
Gli applausi, invece, sono una certezza.
Per alcuni, le regole sono rigide.
Le multe salate, anche per un piccolo sgarro.
Per altri...
le amicizie giuste, le leggi su misura.
Rumore tutta la notte.
Nessuna conseguenza.
C’è chi spera nella divisa...
per sentirsi al sicuro.
Ma spesso protegge il potere —
non il cittadino puro.
Anche fra certi altari si cela la finzione:
Parole di luce... e gesti d’ombra.
Chi protesta per fame, per diritti negati...
trova caschi e scudi.
Non cuori schierati.
Proteggono davvero tutti allo stesso modo?
In questo scenario...
la giustizia non è cieca.
C'è chi non può difendersi.
Costretto a subire.
A tacere...
per mancanza di mezzi.
Dall'altra parte...
il torto più evidente
può essere cancellato.
Con il potere del denaro.
Avvocati. Sentenze. Silenzi.
L'accesso alle cure —
è un altro spartiacque.
Alcuni aspettano mesi...
anni...
per una visita urgente.
Altri, con la sanità privata —
ottengono tutto.
Subito.
Con un sorriso.
Il lavoro onesto...
dieci, dodici ore al giorno.
Non basta.
Bollette. Affitto...
sempre in salita.
E intanto —
stipendi d’oro.
Poltrone ereditarie.
Per chi non produce nulla.
E l'etica del lavoro?
A chi striscia, spesso, ha il posto assicurato.
A chi produce e sta in silenzio, solo calci e umiliazione.
La falsità regna sovrana,
l'onestà è merce rara.
Chi paga fino all’ultimo centesimo...
porta il peso delle tasse.
Chi evade con eleganza —
ha leggi scritte apposta.
Per proteggere chi non le ha mai rispettate.
Anche le banche, un altro fardello...
Chiedi un mutuo — e ti fissano al muro.
Per la politica...
conta più un marmo da lucidare —
che una famiglia che non riesce a cenare.
Si restaurano statue.
Si inaugurano piazze...
Ma chi non arriva a fine mese —
resta senza risposte.
Le periferie abbandonate...
tra buche e degrado...
contrastano con le zone blindate.
Sicurezza privata.
Giardini curati.
Un’esistenza senza problemi.
C'è chi è costretto a emigrare...
per un futuro dignitoso.
E chi nasce nel posto giusto.
Nella famiglia giusta.
Dove il merito...
non serve —
perché tutto è già pronto.
In un Paese dove tutto è già deciso...
la colpa è tua, se non nasci dalla parte giusta.
Ma un giorno, chi oggi tace si alzerà.
E non basteranno più leggi su misura,
né statue da inaugurare.
Perché la fame, la rabbia e la verità...
non hanno padrone.
Riflessione finale: Anch’io, nel mio piccolo, non sono innocente. Ma non per questo smetto di sognare un Paese più giusto.